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Father and Son Playing

Bussola Digitale

Rubrica di Orientamento

Educazione Digitale

a cura della psicologa LUCIA MUSMECI

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Il digitale può essere d’aiuto a tuo figlio per la sua crescita e per il suo futuro? E’ più facile che si parli di criticità e pericoli, ma la realtà è che sì, il digitale porta con sè anche risorse e opportunità per chi vi si approccia con consapevolezza e nelle giuste condizioni: che bambini e adolescenti siano posti in tali condizioni è un loro diritto stabilito persino dall’ONU, nel 2021, con il Commento Generale n.25 alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dal titolo “Sui diritti dei minori in relazione agli ambienti digitali”. Meno si conosce il digitale, però, meno facile è riconoscere quali sono le risorse e le opportunità da cogliere, e ancor meno facile è riuscire a presentarle adeguatamente ai propri figli. Ecco perchè, dalla prossima puntata, ti racconterò dei principali benefici che è possibile trarre da un utilizzo sicuro e positivo dei dispositivi digitali: seguire questa rubrica sarà un importante passo avanti nel tuo percorso verso il Genitore Digitale che desideri per tuo figlio.

Hai mai pensato a quante possibilità ha oggi tuo figlio di ampliare ed aggiornare le proprie conoscenze tramite un utilizzo competente e consapevole dei dispositivi digitali? Sono di certo infinite, oltre che diversissime tra loro! Italiano, matematica, scienze, storia, geografia, musica, sport, attualità, politica, salute fisica e mentale...: se educato a distinguere le fonti affidabili da quelle che diffondono solo disinformazione e fake news, ad aprirsi a punti di vista diversi dai propri per analizzarli criticamente e senza pregiudizi, potenzialmente tuo figlio può imparare tutto ciò che gli interessa imparare proprio grazie al digitale! D'altronde, che "l'ambiente digitale offre un'opportunità unica per i minori di realizzare il diritto di accesso alle informazioni" è riconosciuto anche nel Commento Generale n.25 alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dal titolo “Sui diritti dei minori in relazione agli ambienti digitali”. Riconoscere le fonti affidabili e che promuovono l'apertura a punti di vista diversi oltre che il pensiero critico però può non essere facile. Ecco quindi 3 link di canali youtube a cui puoi dare un'occhiata insieme a tuo figlio per iniziare "con il piede giusto": - https://www.youtube.com/@breakingitaly (varie tematiche d'attualità); - https://www.youtube.com/@geopop (scienza e società moderna); - https://www.youtube.com/@NovaLectio (storia, geopolitica, questioni sociali e d'inchiesta).

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Creare (e/o condividere) contenuti che rispecchino le sue opinioni, le sue emozioni, i suoi interessi, il suo punto di vista e la sua personalità: anche questo il digitale permette di fare a tuo figlio tramite post, blog, video, podcast, app e (persino) videogiochi. Spesso noi adulti tendiamo però a trascurare quest'incredibile opportunità di crescita perchè siamo molto spaventati dalle possibili conseguenze negative di un utilizzo inconsapevole ed irresponsabile dei dispositivi digitali. Eppure, come affermato nel Commento Generale n.25 "Sui diritti dei minori in relazione agli ambienti digitali" in riferimento alla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza: "Il diritto dei minori alla libertà d'espressione include la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di tutti i tipi, utilizzando qualsiasi media di loro scelta". Cosa puoi fare allora tu, come genitore, per aiutare tuo figlio a godere di questo diritto, senza incorrere nei pericoli che fanno più paura? 1) Abituare sin da subito tuo figlio all'idea che tutto su internet rimane per sempre, e che quindi già "solo" per questo è sempre molto importante scegliere con estrema cura i contenuti da condividere online; 2) stare al suo fianco (prima anche fisicamente e poi anche "solo" tramite il dialogo) durante le sue attività digitali, in modo da rappresentare per lui una valida guida anche negli ambienti digitali.

Il digitale può aiutare tuo figlio a sviluppare, piacevolmente, competenze utili per il mondo del lavoro? Certo! Ad esempio: - videogiocare richiede, tra le altre cose, concentrazione per risolvere problemi di diverso tipo, oltre che la gestione positiva delle frustrazioni (in caso di sconfitta); - videogiocando online all'interno di una squadra, è possibile, inoltre, imparare a collaborare con altre persone a distanza per il raggiungimento di un obiettivo comune; - programmare videogiochi, storie o animazioni, ad esempio su https://scratch.mit.edu/, sviluppa la creatività e il pensiero computazionale, cioè l'attitudine a risolvere problemi complessi tramite la loro scomposizione in sotto-problemi più semplici da affrontare; - infine, la creazione di contenuti da condividere online (con tutte le precauzioni necessarie), se fatta bene, può implicare l'utilizzo di abilità di progettazione e pensiero critico - un esempio di ciò sono i BookTuber e i BookToker, i recensori di libri su Youtube e TikTok, come puoi vedere cliccando su questo link: https://www.tiktok.com/@magsbook). Insomma: stare davanti agli schermi non è per forza una perdita di tempo.

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La varietà di persone che avremmo potuto conoscere, prima dell'avvento del digitale, era - per forza di cose - estremamente ridotta, a differenza di quella che è possibile conoscere adesso: tante persone, tante culture, tante condizioni di vita ci sfuggivano perchè lontane geograficamente, o lontane dalla nostra cerchia di amicizie e conoscenze, o dai nostri stili di vita. Adesso, invece, questi limiti si sono molto attenuati: sui social network sono, infatti, tantissime le persone che raccontano di sè, della propria condizione di vita e della propria cultura, dando la possibilità a chiunque altro di confrontarsi con realtà con cui, magari, fuori dagli schermi molto difficilmente avrebbero avuto la possibilità di confrontarsi. L'opportunità di confrontarsi con realtà anche molto diverse dalla propria è, a mio parere, una delle risorse più preziose offerte dal digitale, ed in particolar modo - ma non solo - dai social network, e cogliere questa opportunità può rientrare in uno dei tanti buoni modi per crescere futuri adulti rispettosi dell'unicità di ciascun essere umano. Insomma, altro che spegnere l'empatia di tuo figlio, il digitale può essere lo strumento tramite cui farla brillare ancora più intensamente, se solo lo accompagnerai in questo viaggio!

Tuo figlio si sente solo e strano perchè nella sua cerchia di conoscenze nessuno (o quasi) condivide la sua stessa cultura o la sua stessa condizione di vita? Anche in questo caso un utilizzo sano e consapevole dei dispositivi digitali può essergli molto utile! Come ti dicevo l'altra volta, sui social network sono, infatti, tantissime le persone che raccontano di sè, della propria condizione di vita e della propria cultura, ed è quindi più facile rendersi conto che non si è gli unici a sperimentare, ad esempio, certe difficoltà. Ovviamente sui social ci sono molte persone non del tutto oneste ed affidabili, e non tutti i contenuti condivisi sono utili e positivi: ecco perchè è molto importante che tu possa aiutare tuo figlio a selezionare con cura le persone da seguire. Per darti una mano in tal senso, oltre ai 2 profili che ti ho consigliato la scorsa settimana (relativi principalmente, ma non solo, a disabilità, autismo e adhd), ecco altri 2 profili che potrebbero essere utili a tuo figlio (a seconda delle sue specifiche esigenze): - https://www.instagram.com/mibayed/ - https://www.instagram.com/raissarussi/ Ti consiglio di dare un'occhiata a tutti questi profili per capire se almeno uno di questi può fare al caso suo! 😉

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E se ti dicessi che il digitale può supportare le relazioni di tuo figlio con i suoi coetanei? Forse a primo impatto non mi crederesti, dato che solitamente si dice il contrario, eppure (in parte anche sulla base della tua esperienza), sai anche tu che chat e social network consentono di rimanere in contatto con amici e parenti lontani. Ecco, lo stesso vale per tuo figlio, e ti dirò di più: lo stesso risultato permettono di ottenerlo persino i videogiochi multiplayer online (come Fortnite e Minecraft) tramite cui è possibile interagire con gli altri in uno spazio digitale di tipo ludico-ricreativo! Essendo però possibile, di base, comunicare davvero con chiunque (non solo con persone conosciute ed affidabili) è comunque necessario prendere alcune precauzioni che ne tutelino il benessere psicofisico: una di queste consiste nel bloccare la possibilità che tuo figlio venga contattato, sulle piattaforme che frequenta, da eventuali malintenzionati (almeno finchè non avrai la certezza che sia in grado di gestire con consapevolezza questo tipo di contatti). Se non sai come adottare questa precauzione nel concreto, ti consiglio di fare una ricerca sul web: così facendo troverai sicuramente tutte le istruzioni che ti servono per lo specifico ambiente digitale frequentato da tuo figlio!

Il gioco è un diritto dei bambini: su questo in molti sono d'accordo. Quando si parla di adolescenti, e ancor di più di digitale (di videogiochi soprattutto) invece è difficile trovare qualcuno che la pensi allo stesso modo. Eppure, in realtà, il gioco è un'occasione preziosa di apprendimento (di contenuti, di regole sociali, ecc.) e di recupero di energie anche per gli adolescenti che si avviano verso l'età adulta: in fondo noi adulti dovremmo tenere uno spazietto per le attività ludiche se ci teniamo al nostro benessere psicofisico. Eppure, in realtà, i videogiochi (soprattutto quelli multigiocatore, ma non solo) offrono pure tante opportunità di crescita (personale, sociale, ecc.): basta provare a videogiocare per rendersi conto che per vincere una partita sono richieste la capacità di pianificare una strategia, la capacità di perseverare per raggiungere l'obiettivo nonostante gli iniziali fallimenti, la capacità di organizzarsi in gruppo, e tante altre ancora.. Insomma, sia gioco che videogioco sono diritti da garantire a tutte le età: l'importante è vivere tutto con consapevolezza, e in equilibrio tra tempo con gli schermi e tempo senza schermi!

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Di una cosa possiamo essere certi: essere genitori di bambini e adolescenti all'epoca del digitale è molto, molto, complesso! Esserlo, infatti, richiede tutta una serie di conoscenze, competenze e consapevolezze che spesso non fanno parte del proprio "bagaglio" personale. In fondo qualsiasi genitore questo lo sa già, ma rendersene conto fa così tanta paura che spesso si preferisce far finta di niente, a costo di sentirsi sempre più frustrati ed impotenti: d'altronde, non è sempre facile individuare le fonti che possono aiutare davvero a sviluppare, almeno in parte, le conoscenze, le competenze e le consapevolezze di cui parlavo prima. E' proprio per questo che, all'interno di questa rubrica, ho pensato di dare il via, dalla prossima volta, ad una serie di post relativa a libri e film che possono supportarti nella tua crescita come Genitore Digitale: oltre i pregiudizi, oltre gli stereotipi più comuni, sono certa che vi troverai tanti spunti di riflessione e di azione da adattare poi alla tua esperienza quotidiana.

E' necessario spegnere lo smartphone per evitare che tuo figlio venga manipolato dagli algoritmi del web? Se così davvero fosse, sarebbe un bel problema considerato che prima o poi, in questa società onlife (in cui online ed offline si intrecciano) tutti dobbiamo utilizzare almeno uno smartphone. Ma la fortuna è che le cose stanno diversamente ed è possibile evitare che gli algoritmi condizionino pensieri, opinioni, atteggiamenti e comportamenti anche continuando a tenere accesi i dispositivi digitali: fondamentale prerequisito è però che, oltre a questi dispositivi, anche il cervello sia ben acceso, attivo, pronto a valutare con consapevolezza ogni condivisione ed ogni commento. Ed è proprio questo che ci spinge, e ci aiuta, a fare "Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello" di Vera Gheno e Bruno Mastroianni (2018): un libro che partendo dalle riflessioni sulle parole che utilizziamo quotidianamente (e su quelle che dovremmo iniziare ad utilizzare) sul web per parlare di noi stessi, di ciò che succede, e con gli altri, ci ricorda che possiamo essere, nei confronti del digitale, molto più attivi di ciò che ci viene detto. - Piccola citazione: "Spegnendo gli smartphone abbiamo la sensazione di poter controllare la dimensione online, relegandola e contenendola il più possibile, come a non permetterle di debordare nelle nostre vite. Forse possiamo tenerci temporaneamente lontani dalla connessione e dai suoi pericoli, ma farlo non ci aiuterà a trovare risposte per confrontarci con ciò che accade quando siamo connessi".

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Di una cosa possiamo essere certi: essere genitori di bambini e adolescenti all'epoca del digitale è molto, molto, complesso! Esserlo, infatti, richiede tutta una serie di conoscenze, competenze e consapevolezze che spesso non fanno parte del proprio "bagaglio" personale. In fondo qualsiasi genitore questo lo sa già, ma rendersene conto fa così tanta paura che spesso si preferisce far finta di niente, a costo di sentirsi sempre più frustrati ed impotenti: d'altronde, non è sempre facile individuare le fonti che possono aiutare davvero a sviluppare, almeno in parte, le conoscenze, le competenze e le consapevolezze di cui parlavo prima. E' proprio per questo che, all'interno di questa rubrica, ho pensato di dare il via, dalla prossima volta, ad una serie di post relativa a libri e film che possono supportarti nella tua crescita come Genitore Digitale: oltre i pregiudizi, oltre gli stereotipi più comuni, sono certa che vi troverai tanti spunti di riflessione e di azione da adattare poi alla tua esperienza quotidiana.

Tuo figlio si sente solo e strano perchè nella sua cerchia di conoscenze nessuno (o quasi) condivide la sua stessa cultura o la sua stessa condizione di vita? Anche in questo caso un utilizzo sano e consapevole dei dispositivi digitali può essergli molto utile! Come ti dicevo l'altra volta, sui social network sono, infatti, tantissime le persone che raccontano di sè, della propria condizione di vita e della propria cultura, ed è quindi più facile rendersi conto che non si è gli unici a sperimentare, ad esempio, certe difficoltà. Ovviamente sui social ci sono molte persone non del tutto oneste ed affidabili, e non tutti i contenuti condivisi sono utili e positivi: ecco perchè è molto importante che tu possa aiutare tuo figlio a selezionare con cura le persone da seguire. Per darti una mano in tal senso, oltre ai 2 profili che ti ho consigliato la scorsa settimana (relativi principalmente, ma non solo, a disabilità, autismo e adhd), ecco altri 2 profili che potrebbero essere utili a tuo figlio (a seconda delle sue specifiche esigenze): - https://www.instagram.com/mibayed/ - https://www.instagram.com/raissarussi/ Ti consiglio di dare un'occhiata a tutti questi profili per capire se almeno uno di questi può fare al caso suo! 😉

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Anche tu hai paura che per colpa dei videogiochi tuo figlio: https://www.facebook.com/share/ZNdE5jWBvUXFicGS/ si isoli sempre più da chi lo circonda? abbia una vita più "povera" di esperienze di crescita? e che stia solo perdendo tempo? Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, ecco il libro che fa per te: "Game Hero. Viaggio nelle storie dei videogiocatori" (2021), scritto dalla psicologa e psicoterapeuta Viola Nicolucci per smentire (tramite il racconto di storie reali) molti degli stereotipi più diffusi sui videogiochi e sui videogiocatori! Quello che ci propone la scrittrice è un viaggio piacevole, a tratti persino molto commovente, alla scoperta di una prospettiva più umana (e più realistica) del mondo videoludico di quella che da fuori (a chi non lo conosce) può apparire. Perchè ti consiglio "Game Hero"? Perchè leggendolo ti renderai facilmente conto di come e perchè i videogiochi possono aiutarti a comunicare meglio con tuo figlio! - Piccola citazione: "Il tempo che un genitore ha a disposizione da trascorrere con i figli prima che lascino casa è una risorsa limitata ed esauribile. Questo tempo è un tesoro che sta alle famiglie decidere se e come investire e il gioco è un modo per stare insieme e accumulare ricordi".

Se ti chiedessi di descrivere un tipico adolescente di oggi, quali aggettivi utilizzeresti per farlo? Pensaci un attimo e poi continua a leggere... Ecco, se per rispondere alla mia domanda hai pensato a qualcosa del tipo "dipendente dal web", "irresponsabile" ed "egoista", ho già in mente il libro che fa per te: "L'età tradita. Oltre i luoghi comuni sugli adolescenti" (Matteo Lancini, 2021). L'adolescenza di oggi è molto diversa da come viene percepita solitamente da noi adulti, e l'autore di questo libro (grazie alla sua grande esperienza professionale in questo ambito) ci aiuta a conoscerla davvero, andando appunto "oltre i luoghi comuni". Ma non solo: Lancini ha la straordinaria capacità di individuare e chiarire le dinamiche socio-culturali (complesse e spesso ambigue) che hanno "modellato" l'adolescenza con cui ci confrontiamo oggi, invitando ciascuno di noi a divenire consapevole di tali dinamiche e ad agire di conseguenza. Perchè non basta limitarsi a togliere lo smartphone e i videogiochi per promuovere benessere: è necessario piuttosto accettare di metterci tutti in discussione per accompagnare adeguatamente questi "nuovi adolescenti" nel loro complesso percorso di crescita, e questo libro è un ottimo primo passo in questa direzione. - Piccola citazione: "L'ascolto e la comprensione delle motivazioni profonde che inducono il ragazzo o la ragazza a percorrere vie del tutto inattese e a intraprendere processi decisionali apparentemente insensati rappresentano però la strada maestra per gestire qualsiasi conflitto determinato dalle differenti visioni di genitori e figli, anche quando i figli stessi non si proteggono abbastanza".

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"Ma perchè a mio figlio piacciono così tanto manga e serie tv?" "Cosa ci trova di così bello e interessante?" "Ma soprattutto come questi contenuti influenzeranno la sua crescita?" Se questi dubbi sono anche i tuoi, è arrivato il momento di consigliarti un libro che potrà aiutarti a chiarire le tue idee in merito: "Le persone non nascono tutte uguali. Perchè manga e serie tv contribuiscono a definire l'identità dell'adolescente" scritto da Alberto Rossetti, psicologo e psicoterapeuta (2022). Con questo libro l'autore ci accompagna nella scoperta dei significati profondi nascosti in molti di quei contenuti che di solito noi adulti tendiamo ad ignorare o a etichettare sbrigativamente come diseducativi senza darci il tempo di capirli davvero. Senza darci il tempo, così, di comprendere davvero le motivazioni per cui serie tv e manga sono così apprezzati. Leggendo questo libro scoprirai però che comprendere queste motivazioni è molto utile per individuare le difficoltà e le sfide affrontate dai propri figli adolescenti e quindi per sostenerli nel loro percorso di crescita: uno sguardo curioso e non giudicante anche sulle passioni più diverse dalle proprie è tutto ciò che serve per iniziare! - Piccola citazione: "Grazie ai manga e alle serie TV ho così affrontato i temi principali di qualsiasi adolescenza. La costruzione dell'identità, [...], e l'importanza delle relazioni; la scoperta della propria e altrui unicità e la difficoltà di fare spazio alla diversità [...]; il rapporto con il proprio corpo in trasformazione e la sessualità, temi al centro della vita dei ragazzi e, non a caso, delle serie TV e dei manga che consumano".

Vorresti poter confrontare il tuo modo di gestire il digitale nella tua famiglia, con quello di tanti altri genitori, ma hai paura di ricevere giudizi negativi? Anche in questo caso ti consiglio un libro che può fare al caso tuo: "Figli connessi. Come la tecnologia plasma la vita dei bambini" di S. Livingstone e A. Blum-Ross (2022), un libro che, appunto, non contiene giudizi nei confronti delle scelte digitali delle famiglie (di diverse classi sociali, e anche con figli con disabilità), ma che riflette però con lucidità su tutti i fattori (personali, familiari e socioeconomici) che le possono determinare. Ma non solo! "Figli connessi" è un libro che non giudica neanche il digitale, proponendo piuttosto un approccio equilibrato ad esso, un approccio che permette di valutarne in modo critico e consapevole sia i pro che i contro, senza lasciarsi guidare da pregiudizi e stereotipi. Insomma, si tratta di un libro che può davvero aiutarti a guardare le cose in modo molto diverso rispetto al solito! - Piccola citazione: "Nelle giornate piene di impegni, scopriamo che molti genitori cercano di gestire i momenti in cui si sta insieme, con e senza la presenza di tecnologie digitali. Questo è importante come valore in sè [...] e come mezzo per trasmettere valori […]".

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"Ma come parla mio figlio? Non lo capisco più!" Se hai almeno un figlio adolescente, questi pensieri potrebbero essere anche tuoi. Effettivamente il linguaggio giovanile è un linguaggio davvero particolare tanto anche l'Accademia della Crusca se ne occupa con molto interesse, nel 2022 ha dedicato la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo a "L'italiano e i giovani", e ha deciso di pubblicare "L'italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo" un testo utile e interessante (sebbene in alcuni punti un po' complesso), composto da vari saggi di linguisti, a cura di Annalisa Nesi (docente di Linguistica italiana all'Università degli Studi di Siena). E' vero che il linguaggio è in continua evoluzione, ed è già passato circa 1 anno e mezzo dalla sua pubblicazione, ma questo libro te lo consiglio anche oggi perchè è ancora abbastanza attuale nel suo parlare di social network, chat e videogiochi, musica rap e trap, e nello spiegare termini come "cringe", "flexare" e "crushare"! - Piccola citazione: "Sempre per effetto della costante esposizione alle modalità interazionali del web, va segnalata, accanto al gusto per l'anglicismo, e parallelamente ad esso, la crescente propensione all'impiego dei cosiddetti tormentoni, vale a dire parole, espressioni [...] di provenienza disparata (dalle canzoni alle serie tv, dal cinema ai frammenti della galassia del "trash" del web, del mondo televisivo o dell'attualità) [...]"

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